Giglio di Firenze in Terracotta. Pannello decorativo da appendere realizzato a mano in Italia con argilla di Impruneta.
”Vid’io Fiorenza in sì fatto riposo, che non avea cagione onde piangesse; con queste genti vid’io glorioso e giusto il popol suo tanto, che il giglio non era ad asta mai posto a ritroso né per division fatto vermiglio”
Dante Alighieri
IL SOGGETTO
L’origine del GIGLIO come simbolo della gloriosa città di Firenze si fa coincidere con la fondazione sella città durante l’Impero Romano nel 59 a.C. Per la precisione, il fiore utilizzato è un IRIS stilizzato. Si pensa che durante il periodo dei festeggiamenti per la dea romana Flora, i fiori, in particolare l’iris, di cui il territorio era particolarmente ricco, furono assunti come simbolo di Firenze.
Il GIGLIO compare per la prima volta nell’XI secolo come stemma ufficiale della città, ed era bianco su fondo rosso. Dopo la sanguinosa battaglia tra Guelfi e Ghibellini, cambiarono i colori in segno del loro potere, creando così il famoso simbolo del giglio rosso su sfondo bianco, come celebrato da Dante nei suoi versi.
Simbolo di purezza, secondo la mitologia, il Giglio ebbe origine da una goccia di latte che cadde dal seno di Giunone quando stava allattando Ercole.
IL MATERIALE
La Terracotta è costituita da un impasto di argilla che viene cotto a una temperatura di 980-990° C. Il tipico colore rossastro è dovuto alla cospicua presenza di sostanze ferrose.Resistente al gelo, al calore, agli sbalzi termici e al salmastro, diventa con il tempo quasi un elemento unico con l’ambiente naturale circostante. Non è raro infatti che licheni e muschi si depositino in superficie, creando diverse textures e disegni, che renderanno ogni oggetto un pezzo unico e irripetibile.
Queste caratteristiche rendono la terracotta ideale per la decorazione e l’arredamento di ambienti esterni. Il suo tocco inequivocabile trova tuttavia largo impiego anche in ricercati ambienti interni dal gusto rustico e retrò. In tempi più recenti, inoltre, complice la riscoperta di tutti i materiali naturali, c’è stato un recupero della terracotta anche in campo artistico, in oggetti decorativi e complementi che uniscono ricercatezza e durevolezza, design moderno e materiale antico.
Un po’ di storia
La lavorazione della terracotta in Toscana, in particolare nella zona di Impruneta, ha origine con la civiltà degli Etruschi. Il suo impiego architettonico conobbe l’apice nel Medioevo e nel periodo gotico. Grazie al colore deciso e caldo aveva la funzione di sottolineare le linee architettoniche in contrasto con i toni naturali di marmo e pietra.
Nel Rinascimento l’attività delle fornaci fiorì quando i Medici e altre famiglie nobili usavano adornare i parchi delle loro ville di vasi e statue. Sebbene nella grande architettura del tempo il famigerato Marmo Carrara sia prediletto per le grandi opere, la terracotta conserva il suo posto d’onore e ne sono la prova i moltissimi palazzi dell’epoca, uno su tutti Cupola del Brunelleschi del Duomo di Firenze.