Busto di Saffo in Terracotta di Impruneta
Prodotto a mano, 100% Made in Italy
SAFFO
Famigerata poetessa greca vissuta presumibilmente nella seconda metà del VII secolo a.C., Saffo nasce sicuramente nell’isola di Lesbo a Ereso in una famiglia aristocratica, ma la sua biografia risulta un’impresa piuttosto complicata, a causa dell’alone romanzesco che la circonda. Una delle poche notizie certe è che Saffo trascorre la sua vita nel comporre versi e nell’occuparsi delle giovani e aristocratiche fanciulle a lei affidate come allieve della sua scuola. A molte di queste fanciulle, Saffo dedica delle poesie che alimentano la convinzione che il rapporto che la unisce alle sue allieve non sia un semplice rapporto maestra-discente. Non a caso, passerà alla storia come la poetessa dell’amore tra donne, che prende appunto il nome di “saffico”.
IL MATERIALE
La Terracotta è costituita da un impasto di argilla che viene cotto a una temperatura di 980-990° C. Il tipico colore rossastro è dovuto alla cospicua presenza di sostanze ferrose.
Resistente al gelo, al calore, agli sbalzi termici e al salmastro, diventa con il tempo quasi un elemento unico con l’ambiente naturale circostante. Non è raro infatti che licheni e muschi si depositino in superficie, creando diverse textures e disegni, che renderanno ogni oggetto un pezzo unico, esclusivo e personale.
Grazie a queste caratteristiche uniche, la TERRACOTTA ITALIANA si sposa alla perfezione con le più moderne concezioni di design e architettura, unendo ricercatezza e durevolezza, design moderno e materiale antico.
STORIA
La lavorazione della terracotta in Toscana, in particolare nella zona di Impruneta, ha origine con la civiltà degli Etruschi. Il suo impiego architettonico conobbe l’apice nel Medioevo e nel periodo gotico. Grazie al colore deciso e caldo aveva la funzione di sottolineare le linee architettoniche in contrasto con il grigio della pietra. Nel Rinascimento l’attività delle fornaci fiorì quando i Medici e altre famiglie nobili usavano adornare i parchi delle loro ville di vasi e statue. Sebbene nella grande architettura del tempo il famigerato Marmo Carrara sia prediletto per le grandi opere, la terracotta conserva il suo posto d’onore e ne sono la prova i moltissimi palazzi dell’epoca, uno su tutti Cupola del Brunelleschi del Duomo di Firenze.
In tempi più recenti c’è stato un recupero della terracotta anche in campo artistico grazie a scultori di primo piano. Da tempi lontanissimi e ancora oggi è sempre largamente utilizzata per i vasi e per altri elementi decorativi, soprattutto se destinati all’esterno, ma anche per immortali utensili da cucina, in particolare piatti, tegami e pentole (e in questi ultimi casi viene smaltata).
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